Cloud disaster recovery: piano d’azione, tipologie e vantaggi per le aziende

Tra i temi più caldi del 2023 menzionare il Disaster Recovery è d’obbligo. Sempre più di frequente si sente parlare di aziende che perdono operatività e dati sensibili a fronte di un attacco informatico o un disastro, che può essere dovuto ad un errore umano, un evento naturale, oppure un errore software o hardware. Cosa comporta questo? Nel peggior scenario, ad una perdita definitiva dei propri dati.

Si possono prevenire tali attacchi o disastri informatici? Ovviamente sì, con le giuste accortezze e appoggiandosi a dei professionisti del settore. A questo proposito, ci viene in aiuto un buon piano di Cloud Disaster Recovery. 

Il motivo più comune per cui si perdono definitivamente dei dati aziendali è che, a monte, non è stato effettuato un efficace backup, quindi non è possibile andare a ripristinare la situazione dell’ambiente precedente al disastro avvenuto.

Purtroppo, questo fattore è ancora sottovalutato, ma un attacco informatico può comportare enormi danni per le aziende di tutte le dimensioni, poiché perdere i propri dati porta ad un arresto dell’operatività aziendale, e i conseguenti danni all’immagine e alla reputazione potrebbero essere devastanti. Per ovviare a ciò, vediamo quali sono le principali tipologie e i vantaggi che offre un Disaster Recovery Plan.

Tipologie di Cloud Disaster Recovery

Attraverso il disaster recovery in cloud le aziende possono contare su un accesso continuo a servizi di disaster recovery che sono automatizzati, scalabili e autonomi. 

Questo aiuta la propria azienda non solo a livello di sicurezza, ma anche sotto l’aspetto di ottimizzazione delle spese, visto che permette di evitare la spesa di un secondo data center e senza la necessità di selezionare, installare e mantenere strumenti specifici.

1. Cold Disaster Recovery

La prima delle 3 tipologie è denominata “Cold” e si riferisce all’archiviazione di dati o immagini di macchine virtuali. Il disaster recovery cold può essere definito come il disaster recovery plan più semplice e meno costoso, ma generalmente può richiede più tempo per il ripristino.  

Che cosa significa questo? Che le aziende che optano per questa soluzione potrebbero trovarsi ad affrontare un periodo di inattività dopo un attacco o un disastro, e quindi si può essere soggetti ad altre problematiche come l’arresto dell’operatività aziendale.

2. Warm disaster recovery

La seconda tipologia che vediamo è chiamata “Warm” e prevede che i dati siano duplicati presso un provider di disaster recovery in cloud e aggiornati nel data center principale. Le risorse duplicate non eseguono, però, una copia speculare di tutte le elaborazioni. 

Il processo di ripristino utilizzando questo tipo di disaster recovery plan può essere anche abbastanza breve, rispetto ai tempi più lunghi del processo “Cold”, ma comunque può portare ad un periodo di inattività dell’azienda.

3. Hot disaster recovery

Questa terza tipologia di disaster recovery prende il nome di “Hot” ed è una distribuzione parallela live di dati e processi. In poche parole, sia il data center primario sia il sito di disaster recovery utilizzano lo stesso processo in esecuzione sincrona. Questo permette di far sì che il sito colpito mantenga e gestisca il lavoro senza interruzioni.

L’hot disaster recovery non presenta tempi di inattività, il che è sicuramente un vantaggio per tutte le aziende, ma di contro può essere un approccio molto più costoso e complicato, rispetto ai soprariportati “Cold” e “Warm”.

I principali vantaggi del Disaster Recovery

I vantaggi di un piano di disaster recovery sono moltissimi e possono davvero fare la differenza quando si tratta di sicurezza dell’azienda. Grazie ad un disaster recovery plan, infatti, si può:

  • ridurre i tempi di ripristino;
  • limitare le perdite;
  • minimizzare l’interruzione dei processi;
  • evitare di compromettere l’immagine aziendale;

Per scoprire di più riguardo al tema del disaster recovery, ti consigliamo di leggere il nostro articolo del blog: “Disaster Recovery: cos’è, come funziona e perché è importante per le aziende”. 

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